Anche se può sembrare strano collegare l’apparecchio invisibile per raddrizzare i denti alla NASA, i due sono strettamente correlati tra loro più di quanto si potesse pensare. Nel corso degli anni, la ricerca dell’ente spaziale americano ha infatti portato allo sviluppo molti prodotti che anche in odontoiatria si sono rivelati preziosi. A tale proposito vediamo chi ha inventato l’apparecchio invisibile, quali sono le tecnologie ad esso applicate e come ha rivoluzionato il settore dell'odontoiatria.
Come è stata coinvolta la NASA
La NASA ha lavorato per sviluppare un materiale traslucido chiamato allumina policristallina. Si tratta nello specifico di una ceramica più resistente dell'acciaio che ha proprietà lisce e rotonde per prevenire la rottura. Inoltre si rivela anche un ottimo assorbente della luce, il che la rende quasi trasparente, quindi perfetta per raddrizzare i denti senza particolari disagi estetici. Questo materiale è stato originariamente utilizzato dalla NASA come protezione dal calore per le antenne a infrarossi posizionate sui missili che venivano lanciati nello spazio. Nell’anno 1986, le aziende che si occupavano di forniture dentali erano alla ricerca di un materiale resistente e trasparente che potesse essere utilizzato per i trattamenti di raddrizzatura dei denti. Dopo aver proposto questo materiale come opzione, hanno collaborato con la NASA per sviluppare i primi tutori invisibili. Nel 1987 sono stati introdotti quelli a staffa invisibile e da allora sono diventati tra i più richiesti al mondo. Gli apparecchi invisibili hanno tuttavia fatto molta strada dalla loro introduzione nel mercato dentale negli anni '80 e oggi ci sono ancora più opzioni per raddrizzare i denti. Lo stile originale del tutore comprese le graffette per attaccarlo ai denti sono anch’esse invisibili, nonché forti ed efficaci, oltre che in grado di offrire la massima flessibilità a chi necessita di un apparecchio dentale. Quest’ultimo è tra l’altro rimovibile, quindi è possibile mangiare e bere quello che si vuole per poi pulirlo accuratamente Inoltre, molti pazienti sperimentano tempi di trattamento più brevi, poiché di solito viene consigliato per problemi di allineamenti meno gravi.
I primi apparecchi invisibili di stampo industriale
A metà degli anni '90, uno studente della Stanford University di nome Zia Chishti concepì il design di base degli allineatori trasparenti rimovibili invisibili durante il trattamento ortodontico di persone adulte. Il ricercatore nello specifico pensò che fosse un'ottima idea lasciare l'intero processo di raddrizzamento dei denti a una serie di allineatori trasparenti rimovibili che si adattano perfettamente ad essi, e nel contempo lasciavano la possibilità a chi li utilizzava di sorridere senza particolari remore psicologiche. Nel 1997, Chishti collaborò con Kelsey Wirth per cercare sviluppatori per l’apparecchio invisibile su scala industriale e li trovò presso la Stanford University. Oggi gli apparecchi invisibili sono popolarissimi e realizzati nei centri odontoiatrici di tutto il mondo. Una volta che i partner hanno lanciato ufficialmente la linea di apparecchi invisibili e hanno ottenuto i primi fondi da investitori, hanno iniziato a svilupparli in un garage di Menlo Park in California. Dopo un duro lavoro che includeva la ricerca intensiva sulla modellazione CAD e l'utilizzo di stampanti 3D per realizzare gli allineatori, la programmazione informatica necessaria è stata perfezionata grazie a un laboratorio universitario a cui avevano accesso i quattro primi sviluppatori. Nel 1998, la FDA ha concesso l'approvazione per l’Invisalign ad Align Technology, per segnare l'inizio del nuovo modo rivoluzionario di raddrizzare i denti.
Quali materiali si usano per gli apparecchi invisibili ?
In base al tipo di malocclusione dentale un dentista consiglia un apparecchio invisibile fisso che può essere progettato sia per uso esterno che interno. Il primo si compone di una serie di piastrine e ganci in ceramica trasparente anziché in metallo, ed il suo uso è quindi ideali per raddrizzare con una procedura estetica. A riguardo del secondo va invece detto che l’apparecchio invisibile viene definito di tipo linguale, poiché si posiziona vicino alla lingua, e precisamente nella zona interna ossia nella vicinanza delle due arcate dentali (superiore e inferiore). In questo caso le suddette piastrine non ci sono in quanto l'apparecchio si compone di fili d’acciaio agganciati ai denti tramite l’uso di una resina rosa cioè simile alle gengive.