Excel è uno dei software fondamentali (appartenente alla categoria dei “fogli di calcolo”) per i lavoratori di ogni angolo del mondo. Il pratico strumento offerto dal pacchetto office ed integrato, in alcuni casi gratuitamente, nei computer con sistema operativo Windows. Gli utenti sfruttano questo programma per effettuare, qualsiasi tipo di calcolo, dalla catalogazione dei prodotti, agli inventari, da sfruttare per i rendiconti giornalieri e settimanali sino alla decodifica del codice fiscale.
Excel può essere, quindi, utilizzato anche per decriptare l’identificativo alfanumerico per eccellenza degli italiani. La sequenza che determina ogni aspetto della nostra vita, che racconta chi siamo e da dove veniamo e, in alcuni, rari, casi, perfino dove andremo.
Come è possibile per un programma statico come Excel poter ricavare dati tanto complessi? Come è possibile che questo programma, nato in America nel pieno degli anni ’90, sia in grado di ricavare un codice nato in Italia durante gli anni settanta?
Per prima cosa, è necessario fare un po’ di chiarezza sui metodi di funzionamento che governano Excel. Nonostante questo programma venga sommariamente insegnato nelle scuole medie inferiori italiane da un decennio a questa parte, sono davvero pochissime le persone in grado di utilizzarlo in maniera professionale.
Excel, un’arte per pochi: le potenzialità delle funzioni
La punta di diamante del pacchetto Office365, insieme a Word, è un reticolato di celle. Una tabella a doppia entrata, per rendere il meccanismo accessibile a tutti, in cui ogni variabile si incrocia in un piano cartesiano. Ogni cella può essere regolata, scritta, colorata o collegata alle altre attraverso le funzioni. Proprio queste sono la chiave di volta da analizzare per decriptare i dati del codice fiscale tramite Excel.
In altre parole utilizzando le formule di Excell è possibile costruire un preciso algoritmo del codice fiscale inverso, qui trovi un esempio, che ti permette di ricavare alcuni dati anagrafici di una persona dal proprio codice fiscale. Si hai capito bene, possono essere recuperati solo alcuni dati come, il sesso, la data e il luogo di nascita. Nome e cognome, infatti per tutelare la privacy dei cittadini non possono essere estrapolati.
Come abbiamo già accennato, saranno le funzioni di Excel a governare il nostro percorso. La piattaforma creata da Office è stracolma di questi strumenti, ma ne serviranno appena dodici per poter decriptare il codice fiscale in maniera corretta. Se non hai mai usato questo programma è consigliabile consultare una guida approfondita sulle funzioni in modo da creare una buona base di partenza.
Per prima cosa, è necessario suddividere le colonne, assegnano ad ognuna di esse un ruolo. Ovviamente, nella prima banda (A) andrà inserito il codice fiscale che si intende decriptare. La seconda di queste (B) dovrà presentare la prima funzione, detta “Lunghezza”. Essa sarà necessaria per determinare in maniera assoluta se il codice fiscale presenta tutti e sedici i caratteri di cui è composto, in modo tale da evitare di incorrere in qualche errore.
Scomporre il codice fiscale attraverso Excel: come dividere adeguatamente le colonne e quali funzioni utilizzare
Ora, invece, è necessario, letteralmente, estrarre il codice fiscale, scomporlo e ricomporlo all’interno delle altre colonne di Excel. Per farlo, è necessario ricorrere in primo luogo alla funzione “Sinistra”, che permette all’utilizzatore di ricavare le prime tre lettere del cognome. Di seguito, poi, andranno riportati nome, data e luogo di nascita attraverso la funzione “Stringa.Estrai”. Questi dati anagrafici andranno ad occupare rispettivamente le colonne D, E, ed F. In ultimo, ma non per importanza, è necessario inserire la funzione “Destra”. Questa ci consente, in maniera diretta, di determinare il carattere di controllo, ovvero quella lettera ricavata da un complicato algoritmo dell’Agenzia delle Entrate e che permette di evitare i casi di omocodia tra i cittadini italiani. Ogni codice fiscale, in sintesi, è unico e irripetibile.
Nel momento in cui il codice fiscale viene confrontato con la propria controparte, si può benissimo notare come esso, in realtà, non risulti assolutamente decriptato, ma semplicemente scomposto. Alcuni dati possono apparire semplici da leggere, ma in realtà bisogna conoscere bene i meccanismi a cui si ricorre per costruire un identificativo alfanumerico.
Per passare alla vera e propria decodifica, sono necessari alcuni passaggi. Partiamo, per completezza, dalla data di nascita, in quanto nome e cognome sono praticamente impossibili da identificare con chiarezza.
Per ricavare semplicemente il giorno del compleanno, è necessario utilizzare una serie di concatenazione di funzioni, che in gergo vengono definite nidificate.
Un meccanismo per nulla semplice: eliminare la discriminante del genere dal giorno di nascita
Dopo aver appuntato l’uguale, sarà necessario aprire la parentesi per inserire la funzione del resto, aprire un’altra per il valore ed una terza per ”Stringa.Estra”. A quel punto, tra parentesi, vanno riportare le celle che ci interessa analizzare. Chiuse due parentesi, va inserito un punto e virgola prima del valore quaranta. Infine, la funzione nidificata viene chiusa. Il risultato è quello di eliminare la discriminante del genere dall’eventuale data di nascita.
Come ricavare gli altri dati del codice fiscale
Per quanto riguarda il mese, invece, bisogna creare una funzione di concatenazione con la tabella dei mesi corrispondenti alla lettera identificativa. Infine, per il codice Belfiore, che prevede la designazione del comune di nascita, basta utilizzare due funzioni essenzialmente semplici: “Se.Errore “e “Cerca.Vert” Saranno queste a permettere di sfruttare il codice nazionale per ricavare il dato di interesse.
Una volta inserite tutte le funzioni all’interno dello scacchiere, sarà possibile decriptare un qualsiasi codice fiscale attraverso Excel. Questo, come già accennato, non è un programma per tutti, e per riuscire a svolgere questo compito in maniera congrua sono necessarie pazienza, organizzazione e conoscenze pregresse.