Una delle forme nelle quali il metallo viene più diffusamente e frequentemente utilizzato in campo industriale è senza alcun dubbio quella della lamiera; il metallo così lavorato è infatti caratterizzato da straordinaria versatilità, e può essere adattato a fare da chassis per un macchinario, da carrozzeria per un’auto, da pannello per l’edilizia, o ancora assumere mille altri ruoli e funzioni. La lamiera è di per sé un prodotto semilavorato estremamente semplice, dato che per ottenerla non occorre altro che far passare un blocco di metallo attraverso coppie di rulli riscaldati, così da assottigliarlo fino a ridurlo ad una lastra sottile, o foglio; le sue potenzialità derivano dal numero grandissimo di lavorazioni a cui può essere sottoposta.
Fra queste ha sicuramente importanza preponderante il taglio, che viene condotto con diversi attrezzi a seconda della sagoma che si vuole ottenere e della consistenza della lamiera stessa; se in un ambito artigianale potrà ancora facilmente capitare di vedere impiegate delle tradizionali cesoie da lamiere, nell’industria manifatturiera ormai è diventato praticamente uno standard il taglio laser. Altro genere di taglio è quello ottenuto per punzonatura, dove si fa passare la lamiera fra due serie di stampi affilati che vi battono sui due lati, tranciandola ed estraendone la sagoma desiderata.
Oltre al taglio, anche lo stampaggio di questi fogli metallici è un procedimento basilare della lavorazione; sottoponendoli a pressioni adeguate in appositi stampi, i fogli di lamiera vengono portati ad assumere forme tridimensionali anche molto complesse, specialmente se sottili. Anche la piegatura lamiere potrebbe essere categorizzata in questo ambito di procedura, poiché altera il profilo tridimensionale della lastra metallica tramite pressione e tensione calibrata. Sono questi procedimenti, ad esempio, a permettere la realizzazione delle lamiere ondulate, che conosciamo sicuramente come materiale per tettoie.